La diastasi addominale è una condizione molto frequente nelle donne dopo il parto, ma può colpire anche uomini, sportivi e soggetti obesi. Scopriamo insieme cos’è, come riconoscerla e quali sono i rimedi più efficaci per affrontarla.
Cos’è la Diastasi Addominale?
Dal punto di vista medico, la diastasi dei retti addominali è la separazione anomala dei due muscoli retti dell’addome lungo la linea mediana, nota come linea alba. Questo fenomeno si verifica a causa di un rilassamento dei tessuti connettivi che perdono la loro funzione contenitiva, compromettendo il tono e la stabilità della parete addominale.
Oltre all’impatto fisico, la diastasi addominale può avere conseguenze psicologiche importanti, influenzando negativamente l’autostima e la qualità della vita.
Diastasi Addominale e Gravidanza
La gravidanza è la causa principale della diastasi addominale nelle donne. Durante la gestazione, la crescita del feto e l’aumento della pressione intra-addominale, uniti ai cambiamenti ormonali, provocano l’allungamento e l’assottigliamento della linea alba.
Quando la diastasi diventa patologica?
- Fisiologica: Se la separazione è inferiore a 2,5 cm e si risolve spontaneamente entro 2-3 mesi dal parto.
- Patologica: Se la distanza supera i 2,5 cm e persiste oltre 6-12 mesi, si parla di diastasi addominale patologica.
Sintomi tipici:
- Addome gonfio e prominente, soprattutto la sera
- Visibilità dei movimenti intestinali (peristalsi)
- Difficoltà digestive e respiratorie
- Incontinenza e sensazione di pesantezza al pavimento pelvico
- Dolori lombari e alterazioni posturali
- Protuberanza centrale in posizione supina (detta “pinna” o “cresta”)
Chi è a rischio di Diastasi Addominale?
Oltre alle donne post-parto, la diastasi può interessare anche altri gruppi:
- Uomini sedentari o sportivi con tecniche scorrette di allenamento
- Pazienti obesi
- Chi ha subito interventi addominali multipli
- Persone con tosse cronica o vomito frequente
- Anziani, per il naturale indebolimento muscolare
Fattori di Rischio:
- Età >35 anni
- Gravidanze gemellari o multiple
- Aumento eccessivo di peso in gravidanza
- Cesareo
- Assenza di attività fisica e muscolatura poco tonica
- Postura scorretta prolungata
Attività Fisica e Diastasi: Cosa Fare e Cosa Evitare
Esercizi consigliati (se diastasi lieve o moderata):
- Attivazione del trasverso addominale
- Lavoro mirato sul pavimento pelvico
- Esercizi posturali
- Tecniche di respirazione diaframmatica
Esercizi da evitare:
- Crunch
- Sit-up
- Esercizi obliqui intensi
- Rotazioni brusche del busto
- Stretching dell’addome
⚠️ La ginnastica ipopressiva è sconsigliata durante la gravidanza.
Quando Serve l’Intervento Chirurgico?
Nei casi di diastasi grave (separazione >5,5-6 cm), l’unico trattamento realmente risolutivo è la addominoplastica, un intervento chirurgico che ricompone la parete addominale.
Benefici dell’operazione:
- Riduzione del mal di schiena
- Migliore postura e controllo del core
- Scomparsa dell’incontinenza
- Regolarità intestinale
- Benessere estetico e psicologico
Diastasi Addominale nei Bambini
Nei neonati, soprattutto prematuri, la diastasi addominale è fisiologica e tende a risolversi spontaneamente. Si manifesta con una protuberanza visibile quando il bimbo tenta di sollevarsi. Solo in rari casi può evolvere in un’ernia ombelicale o ventrale, che richiede un intervento chirurgico.
Prevenzione della Diastasi: si può fare qualcosa?
Non esistono ancora linee guida ufficiali per prevenire la diastasi, ma alcuni accorgimenti possono ridurre il rischio:
- Mantenere un peso forma prima e durante la gravidanza
- Praticare attività fisica regolare e mirata
- Curare la postura nella vita quotidiana
- Allenare il pavimento pelvico e il trasverso addominale
- Evitare sforzi eccessivi, soprattutto nel post-partum
Conclusioni
La diastasi addominale non è solo un problema estetico, ma una vera e propria condizione funzionale che può compromettere il benessere quotidiano. Un corretto approccio preventivo, una diagnosi precoce e una strategia terapeutica personalizzata sono fondamentali per affrontarla in modo efficace.
Hai dubbi su sintomi o trattamenti? Consulta sempre un medico specialista o un fisioterapista esperto in riabilitazione post-partum.




