Prevenire la Lesione al Legamento Crociato Anteriore (LCA): Cause, Rischi e Strategie Efficaci

da | Lug 25, 2025 | Fisioterapia | 0 commenti

VNFisio

La lesione del legamento crociato anteriore (LCA) è uno degli infortuni più frequenti tra gli sportivi, soprattutto in discipline che comportano salti, cambi di direzione improvvisi o contatti fisici diretti, come il calcio, il basket o la pallavolo.

Oltre a rappresentare una delle principali cause di stop sportivo, la lesione del LCA è anche associata a un alto rischio di recidiva e a tempi di recupero lunghi. Per questo motivo, la prevenzione del LCA è diventata una priorità per atleti, allenatori e professionisti della riabilitazione.


Cos’è il Legamento Crociato Anteriore e a Cosa Serve

Il ginocchio è l’articolazione più grande del corpo umano e funziona principalmente sul piano della flesso-estensione. Al suo interno, i legamenti crociati – anteriore e posteriore – stabilizzano l’articolazione, impedendo movimenti eccessivi o rotazioni dannose tra femore e tibia.

Il LCA origina dalla tibia e si inserisce nella porzione laterale del femore. Ha il compito di limitare l’iperestensione e stabilizzare il ginocchio durante i movimenti complessi. Una sua lesione può compromettere gravemente la funzionalità articolare.


Perché le Donne Sono Più a Rischio di Lesione al LCA

Numerosi studi hanno dimostrato che le atlete di sesso femminile hanno un rischio di lesione al LCA circa tre volte superiore rispetto ai colleghi maschi. Le cause sono molteplici:

Fattori intrinseci (non modificabili):

  • Minore spazio articolare tra femore e tibia.
  • Maggiore lassità legamentosa.
  • Quantità inferiore di fibre collagene nel legamento.
  • Dimensioni ridotte del LCA, con conseguente minore resistenza meccanica.

Fattori estrinseci (modificabili):

  • Pattern motori alterati: le atlete tendono a eseguire salti e cambi di direzione con un allineamento scorretto dell’arto inferiore, ponendo il ginocchio in una cosiddetta “posizione di non ritorno”.
  • Scarso controllo neuromuscolare: spesso vi è un’eccessiva attivazione del quadricipite e una scarsa attivazione degli ischiocrurali, che proteggono il LCA.
  • Debolezza muscolare generalizzata degli arti inferiori, in particolare degli estensori d’anca e dei muscoli posteriori della coscia.

Come Prevenire la Lesione del LCA: Strategie Basate su Evidenze Scientifiche

Nel 2018 sono state pubblicate linee guida internazionali che delineano i pilastri fondamentali per una prevenzione efficace della lesione al LCA.

Programma preventivo efficace: caratteristiche

  • Deve includere esercizi multi-componente: forza, controllo motorio, pliometria, equilibrio e mobilità.
  • Frequenza minima: almeno due o tre volte a settimana.
  • Durata consigliata: >20 minuti per sessione, >30 minuti totali a settimana.
  • Target: atleti tra 12 e 25 anni, impegnati in sport ad alto rischio (calcio, basket, pallavolo, sci…).
  • Dev’essere personalizzato e monitorato da un professionista esperto.

✅ Un programma ben strutturato riduce significativamente il rischio di infortuni, migliora la performance e promuove la longevità sportiva.


Cosa Fare se si È Già Subita una Lesione al LCA

Chi ha già avuto una lesione al LCA ha un rischio di recidiva fino a 6 volte maggiore, soprattutto nel calcio femminile.

Cosa non fare: limitarsi al solo recupero post-operatorio senza un lavoro mirato alla prevenzione secondaria.

Cosa fare invece:

  • Continuare con programmi specifici di prevenzione, anche dopo la guarigione clinica.
  • Lavorare sulla mobilità articolare, sulla forza (soprattutto del core, ischiocrurali e glutei), sulla propriocezione e sul controllo del movimento.
  • Analizzare con un fisioterapista i gesti sportivi specifici per correggere movimenti potenzialmente pericolosi.
  • Curare l’aspetto psicologico, che è spesso trascurato ma influisce in modo sostanziale sul recupero: ansia, paura di recidiva e insicurezza possono ridurre l’efficacia del trattamento riabilitativo.

Conclusioni

La lesione al LCA rappresenta una sfida clinica e sportiva importante, ma prevenibile. Grazie a programmi specifici, personalizzati e basati su solide evidenze scientifiche, è possibile ridurre drasticamente il rischio, migliorare la performance e preservare la salute articolare nel lungo termine.

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